PROFILO FORMATIVO DEL LABORATORIO:

Economia della speranza. Un modello di economia per le imprese

TUTOR Massimo DEL MASTRO

Economia della speranza. Un modello di economia per le imprese


L’ Economia della Speranza è un metodo
per generare lavoro,
produrre vita indipendente,
avviare attività,
condurre imprese.

Le imprese rappresentano la più potente forza di cambiamento sociale, per la rapidità e l’impatto che l’economia esercita nel mondo cosmopolita
e per la partecipazione che esse possono attivare.


Indice

L’ECONOMIA DELLA SPERANZA
Percorsi per la Vita Indipendente

IL MODELLO DI ECONOMIA DELLA SPERANZA PER LE IMPRESE
IDEE E CONCETTI APPLICATI AL MODELLO
L’IMPRESA DI SPERANZA: IL MODELLO
1. OBIETTIVI
2. CRITERI ORGANIZZATIVI/GESTIONALI
3. METODOLOGIA OPERATIVA
4. UNO STRUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE
LA SCUOLA POPOLARE D’IMPRESA
LA COMMUNITY
RACCONTA LA TUA STORIA
CONTATTI

L’Economia della Speranza Percorsi per la Vita Indipendente

La Missione dell’Economia della Speranza (EdS) è di promuovere nella Società, nelle Organizzazioni e nelle Imprese un Modello virtuoso di Economia, basato sul valore del lavoro inteso come «attività umana», sulla pratica della giustizia e sul significato della reciprocità e della gratuità in economia, in tempi difficili.
La EdS sviluppa imprese e genera economie che appartengono al vasto movimento dell’economia civile. La EdS è una proposta impegnativa e globale di economia circolare. Si occupa insieme degli scarti prodotti dalla lavorazione e degli “scarti” umani prodotti dall’indifferenza e dall’ingiustizia. La speranza diventa così virtù civica perché produce bene comune e unisce le persone in azioni concrete. La speranza si organizza quando s’incomincia a intravedere nell’azione collettiva il cambiamento possibile. Senza speranza, infatti, non c’è futuro, perché solo chi spera crede che un altro mondo è possibile e prova a costruirlo insieme agli altri, in una visione comune.
La EdS si rivolge anzitutto alle persone svantaggiate, affinché possano realizzare una vita indipendente. La EdS coinvolge imprenditori e dirigenti delle imprese e delle organizzazioni senza scopo di lucro e a movente ideale, offrendo strumenti per una gestione fondata sulla metodologia della Speranza.
Un ulteriore ambito di lavoro della EdS è il mondo dei giovani e delle start-up, perché si possa immaginare e costruire un futuro sostenibile.
In economia la speranza apre la realtà, perché la fa costantemente e invincibilmente immaginare come già presente anche se non c’è ancora. La EdS s’iscrive, infatti, nella dialettica difficile e perturbante del già e del non ancora. La speranza conosce e afferma il valore prospettico del presente.
La EdS orienta al futuro percorrendo due traiettorie apparentemente opposte: crede che sarà sempre più la sussidiarietà a governare e guidare le decisioni importanti, ma anche che le questioni transnazionali richiederanno forme di governo mondiale sempre più efficaci. Considera irrinunciabile la responsabilità sociale dell’impresa. Produce quindi bene comune.
La EdS si propone di far bene economicamente, facendo bene socialmente.
Crede così che le imprese rappresentino la più potente forza di cambiamento sociale, per la rapidità e l’impatto che l’economia esercita nel mondo cosmopolita di oggi e per la partecipazione che può attivare..
La EdS, infine, si propone quale riferimento territoriale per la diffusione di una nuova consapevolezza del nostro ruolo nel Mondo e quale interlocutore qualificato verso tutti quei soggetti che desiderano il bene comune sopra ogni cosa.

1. MODELLO DI ECONOMIA DELLA SPERANZA PER LE IMPRESE

Questo “Modello di Economia della Speranza per le Imprese” trae origine e si basa sul saggio “Economia della Speranza” di Domenico Cravero. Tale testo è uno studio che riassume il lavoro pratico e teorico che caratterizza un’impresa sociale che, nel corso di più di trent’anni, si è posta l’obiettivo di “favorire la vita indipendente” in un’accezione molto ampia. L’obiettivo del libro è quello di dare un contributo per alimentare una stagione di pensiero e di buone prassi sulla living independently come definita dall’art. 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006).
La EdS si propone di restituire all’economia il suo fine originario: la massimizzazione del bene comune. Ritiene che una saggia e competente gestione d’impresa contribuisca alla crescita locale della partecipazione democratica. Considera quindi come valori di orientamento e come fattori premianti la giustizia, la democraticità, la cooperazione e la sostenibilità. Osserva che se il motore dell’economia è il profitto, si lavora con maggiore profitto quando si vive l’esperienza di far parte di una comunità.
La EdS pensa il mercato come luogo/rete di incontri interpersonali e non solo di scambi commerciali. Così inteso, il mercato favorisce una società più fraterna che cerca di prestare un’attenzione privilegiata a chi dispone di minori capacità o vive in condizioni sociali meno favorevoli. Il Profitto non è più lo scopo prioritario dell’attività imprenditoriale. Lo è il bene comune.
Con questa consapevolezza è stato definito un “Modello di Economia della Speranza per le Imprese”, finalizzato a tentare un nuovo approccio all’Economia, in una concezione sostenibile del mercato.

2. IDEE E CONCETTI APPLICATI AL MODELLO

Speranza
La Speranza è qui considerata come forma del desiderio che diventa reale attraverso l’azione. La speranza efficace, infatti, richiede organizzazione: si deve sapere che c’è una possibilità, che si può immaginare un’alternativa, che esiste un futuro.
L’Impresa di Speranza si adopera con responsabilità, quindi, per mettere la persona al centro, per valorizzare il lavoro come attività umana, per anticipare i bisogni dei clienti e del mercato, per trasmettere adeguati valori, favorire le relazioni, produrre un impatto “buono” sul Territorio, sulla Società, nel Mondo.
Per essere efficace la speranza deve avere potenza (pathos) deve essere cioè performativa. Dai quattro passaggi dei riti d’iniziazione descritti dall’antropologia culturale si possono così derivare altrettante tappe della metodologia della speranza: immaginare, inventare, conoscere, agire.

Immaginare
Per essere generativi occorre immaginare un percorso non ancora esplorato; è necessario misurare ciò che conta davvero anticipando il nuovo che sarà. Saper immaginare il futuro (o almeno saperlo intuire o prevedere) consente alle Imprese di anticipare i nuovi bisogni dei Clienti, del Mercato e della Società, e di indirizzare la propria produzione su terreni più giusti, più equi, più sostenibili.
Pensiamo che gli Imprenditori di Speranza siano quelli capaci di notare prima di altri un bisogno insoddisfatto o non ancora espresso, trasformando i problemi in possibilità di bene comune. Innovare è avere occhi capaci di vedere opportunità di mutuo vantaggio e di crescita.

Inventare
Non ogni immaginazione però è anticipatrice di speranza ma solo quella che inventa una nuova realtà. Le imprese e le persone, capaci di riaggiustare le speranze originali e di non mollare le aspettative sono più innovative e feconde. Chi è capace di cambiare, conservando le motivazioni originali, è più motivato al lavoro. La EdS considera effetti già implicati nella realtà, ma non ancora realizzati. Ha a che fare con la lotta, con il limite e l’ostacolo. L’invenzione scaturisce dall’immaginazione ma poi la supera e diventa esperienza autonoma, raccordandosi all’ambiente che la assume e la organizza.

Conoscere
Non ogni invenzione avvia un processo di azione. Solo quelle che scaturiscono dal duro lavoro della conoscenza e, a loro volta, lo amplificano e lo continuano. S’inventa conoscendo, si conosce mentre s’inventa. La domanda che l’imprenditore creativo sempre si propone, è “Che cosa posso sperare?”, indisgiungibile dall’altra: “Che cosa posso conoscere?”. Nella società complessa, insegnava N. Luhmann, si partecipa solo se si conosce. La conduzione di un’impresa sociale esige competenza e conoscenza.

Agire
Si conosce davvero solo ciò che si fa. L’agire completa il processo e ne trasmette il senso. L’azione è il termine del processo dell’economia della speranza.
Imprenditore sociale è chi sa sperare in un domani migliore dell’oggi e agisce in quella direzione. La speranza è realista, non si pone obiettivi di pura fantasia, non ama le utopie. Vive in un costante conflitto: ha bisogno di essere realistica e acquisibile, ma il suo immaginario supera la realtà.

Il Lavoro “Attività Umana”
L’economia può rendere più bella la Terra e nell’economia bella i prodotti sono anzitutto storie di qualità umana.
Si vendono esperienze, significati e non mere merci. Dove l’Economia della Speranza è celebrata, nascono luoghi in cui le persone fioriscono, dove il piacere di vivere entra nel lavoro quotidiano. E quando si è capaci di lavori “ben fatti”, l’economia si consolida e si sviluppa.
L’Impresa della Speranza sa bene che ogni persona aspira non solo a lavorare, ma a operare a un certo livello di responsabilità e di creatività. Si attiva per soddisfare questo desiderio perché è consapevole che le persone più gratificate sono anche quelle più produttive. Si assume così l’impegno etico di sostenere il lavoratore nella ricerca della propria vocazione lavorativa e professionale.
La legge della vita è la biodiversità, la fecondità come espressione della varietà e della contaminazione. E’ la diversità (delle capacità, delle abilità e dei contributi) che rende generative le persone ed è la generatività a fornire la più profonda motivazione personale. Questo persegue l’imprenditore di speranza.
Il lavoro intriso di senso spirituale si è rivelato, nella storia, più efficace ed innovativo. La domanda di senso risuona oggi in un mondo che sembra averne sempre meno.
Pensiamo dunque che il rinnovamento dell’Economia (e della Società) presupponga la valorizzazione del lavoro come attività umana. E’ il lavoro la chiave di volta dell’intero sistema sociale. I prodotti non sono solo prodotti; sono anche esperienze emozionali perché generano piacere, gratificazioni, emozioni. Chi acquista un prodotto “di speranza” cerca uno “stile di vita” basato sugli stessi valori espressi dall’Impresa di Speranza.
Il lavoro è il vero valore aggiunto che sta dietro (e dentro) il Prodotto dell’Impresa di Speranza. L’Imprenditore di Speranza raccoglie questa sfida e coinvolge la sua organizzazione come Comunità nel perseguimento di quei fini che danno un senso al lavoro di tutti.

Comunità, Rete
Economia della Speranza è una rete di imprese, centri di ricerca, percorsi di spiritualità che si uniscono nello scambio delle esperienze, nel sostegno per le attività produttive e commerciali. In questo senso, il Modello si propone di essere anche “casa” di tutte le persone e le Organizzazioni che condividono questo ideale e desiderano “fare rete” per un cambiamento reale dell’Economia.
L’idea di Comunità si realizza nella costruzione di un tessuto di solidarietà che nasce dalla ricerca di soluzioni a problemi comuni. L’Impresa di Speranza s’ispira al principio dell’impegno verso la collettività (concern for community), valorizzando le proprie competenze, facendo rete con soggetti pubblici e privati, impegnandosi nella ricerca e nell’impiego di risorse materiali o immateriali scarsamente utilizzate, con l’obiettivo di prendersi cura della comunità territoriale in cui opera.

Relazioni
L’Impresa della Speranza sa bene che crescita economica e sviluppo sociale si rimandano circolarmente. L’unica prosperità possibile è quella condivisa. Impresa e lavoratori collaborano nel raggiungimento di obiettivi comuni.
Il Modello favorisce così il nascere di luoghi di incontro, di relazione, dove le persone hanno possibilità concrete di trovare la propria vocazione e di sviluppare il proprio talento. I legami tra le persone costituiscono, infatti, una risorsa essenziale per l’impresa oltreché la fonte principale del senso e del piacere del lavoro.
L’Impresa della Speranza cura pertanto le relazioni, l’inclusione, la solidarietà, la sussidiarietà, la cooperazione e, così facendo, contribuisce alla costruzione di una società conviviale e fraterna, ispirandosi al codice generativo della famiglia per arricchire di senso e valore la vita collettiva.

Cooperare, Contribuire
La EdS motiva ed esercita quotidianamente a mitigare la competizione con la cooperazione e la contribuzione. L’Impresa di Speranza non pone più il solo guadagno al centro. Prova piacere nel sentirsi utile, nel “fare rete”. Desidera condividere i talenti, le rendite, i privilegi. Vuole il bene comune sopra ogni cosa. Sradica l’invidia al suo nascere.

Coscienza Critica
L’Impresa di Speranza sensibilizza il consumatore ad essere più responsabile, a considerare non solo il valore monetario degli acquisti, ma anche l’impatto che la loro produzione, distribuzione e consumo hanno sulla vita delle persone, sui legami sociali e sull’ambiente. Con l’esempio, comunica al consumatore storie di valori, racconti di vita. Condivide le esperienze emozionali “contenute” nei suoi prodotti, i percorsi di vita indipendente all’origine di quel prodotto.

Identità
L’identità è la visione che una persona ha di quello che è, delle caratteristiche fondamentali che la definiscono come unica e originale. L’Imprenditore di Speranza sceglie con attenzione le caratteristiche differenziali che consentono alla sua Impresa di stabilire una posizione di vantaggio sostenibile, apprezzata dal mercato. Esprime bene questa identità in ogni decisione organizzativa, e la evidenzia nei prodotti che offre al mercato.

Valori
Ci sono ricchezze più grandi delle mere risorse economiche: gli affetti, gli ideali, i valori religiosi. La vita è più grande dell’economia, e di questo l’Impresa di Speranza tiene costantemente conto.
E così, come la società nel suo complesso fonda il proprio “codice generativo” dal sistema familiare, allo stesso modo l’Impresa di Speranza basa il proprio codice di comportamento sui valori famigliari (unicità della persona, reciprocità, sussidiarietà e solidarietà). La generatività aziendale non consiste soltanto nel produrre beni, ma nello spendersi per far spazio alle nuove generazioni.

Futuro
La EdS sa che senza speranza il futuro si oscura. Chi pratica la speranza non si rassegna alle condizioni in cui vive; all’opposto senza la speranza tutto si ripete identico. Se la speranza si affievolisce, se i valori si oscurano, il futuro non può neppure essere pensato. La speranza è la fiducia nella vita che non si lascia abbattere dalle opposizioni e dall’insuccesso. È un atteggiamento d’invincibile attesa, tutta protesa verso il futuro.
La speranza è il già del non ancora.

3. L’IMPRESA DI SPERANZA: IL MODELLO


Imprese di Speranza sono quelle che dichiarano qual è il beneficio che intendono produrre nella propria comunità, oltre il profitto. Sono quelle che operano per includere le persone più svantaggiate, alleviare la povertà, costruire comunità più forti, posti di lavoro migliori e per salvaguardare l’ambiente.
La metodologia della speranza vuole trasformare la misurazione del successo economico inglobando la valutazione sociale ed ecologica del credito perché ritiene che crescita e sviluppo sociale si rimandino circolarmente e che l’economia non dia solo “da vivere” ma, se si propone il benessere umano, dia anche senso al vivere.
Il Modello recepisce queste finalità sintetizzandole in quattro macro-obiettivi. Gli stessi sono perseguiti attraverso un modello organizzativo che mette il lavoro al centro, e attraverso una metodologia operativa fondata sulla Speranza (forma del desiderio che diventa reale attraverso l’azione).
Il Modello ritiene infatti che, per essere performante, la Speranza debba essere prodotta in un processo strutturato, rituale; solo così costruisce una visione comune, produce senso di collettività, diventa comunità operosa. La Speranza è quindi, in questo Modello, un metodo pratico di economia che vuole garantire la sostenibilità dell’Impresa unitamente a quella sociale.

3.1 OBIETTIVI
La Figura sopra declina i quattro macro-obiettivi del Modello in specifici traguardi che l’Impresa di Speranza si propone di raggiungere. Gli stessi sono esemplificati (come semplici indicazioni non esaustive) rispetto agli scopi che l’Azienda desidera realizzare nel contesto delle quattro aree di riferimento.
3.2 CRITERI ORGANIZZATIVI/GESTIONALI
L’Impresa di Speranza opera ponendo il lavoro “attività umana” al centro, nel rispetto dei valori tipici della famiglia (base naturale della socialità), privilegiando le relazioni, interpretando il mercato come comunità, nel rispetto dell’Ambiente.

4 METODOLOGIA OPERATIVA

Per rendere operativa la speranza ci vuole un metodo. La speranza, infatti, deve essere organizzata: si deve vedere che c’è una possibilità, che si può immaginare un’alternativa, che esiste un futuro. La metodologia della speranza è una strada difficile che si percorre insieme a tanti altri: questo percorso è la partecipazione politica. Il nuovo sistema economico che deve nascere dalla crisi attuale presuppone un nuovo immaginario della giustizia, orientata alla cooperazione e alla contribuzione.
Per avere qualcosa di nuovo da raccontare, occorre immaginare un cammino non ancora esplorato, attraverso un percorso (“meta odon” = per una strada). La speranza però non è utopia. È immaginazione ma non fantasticheria.
La speranza è dunque la forza e la forma dell’azione.

Il motore dello sviluppo è l’immaginazione.
Speranza è la capacità di immaginare come la decisione dell’agire potrà evolvere e diventare, avvenire e non solo capitare, sviluppandosi, da ciò che già è.
L’impresa di Speranza, se vuole restare viva e feconda, deve persistere a innovare e spostare avanti le frontiere del suo operare. Deve separarsi dal già fatto, dai risultati ottenuti, dalla pratica stabilizzata e guardare al non ancora. Inventare è così la produzione (mentale) di un nuovo oggetto (un’idea, un pensiero, una soluzione) mai finora pensato, base di lavoro per la creazione e l’azione.
Tutto questo richiede Istruzione e formazione. La conoscenza unisce il saper fare e il saper essere che diventano valore aggiunto nel prodotto.
L’azione dà pieno compimento al metodo operativo e ne trasmette il senso. L’azione è il completamento del processo dell’Economia della Speranza. L’Imprenditore di Speranza parte dall’oggi, al quale vuol essere fedele, ma spera in un domani migliore e agisce costruendolo.
I protagonisti di speranza sono persone creative, capaci di sviluppare e far rivivere il carisma (il non ancora) nelle istituzioni (il già).
Nella speranza si vede di più e diversamente.
La EdS è anche una rete di imprese sociali, centri di ricerca, percorsi di spiritualità che si uniscono nello scambio delle esperienze, nel sostegno per le attività produttive e commerciali, che in vario modo intendono lavorare per il bene comune. La EdS agisce conformemente a quei modelli di comunità che promuovono forme di produzione e consumo su base comunitaria. Quando la comunità, invece, è sostituita dalla società burocratica, si produce degrado sociale.
La forza delle motivazioni ideali, anche solo di un numero limitato di persone, incide efficacemente sulla gestione di un’impresa e sui comportamenti dei meno motivati.

5. UNO STRUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE


La Scheda che segue ha lo scopo di consentire all’Impresa di valutare dove si colloca nel “cammino” della Speranza ovvero nella propria “contribuzione” per un mercato, una società e un mondo nuovi.
Essa vuole essere un aiuto per permettere all’Organizzazione di concentrarsi sugli elementi essenziali del Modello, senza tuttavia smarrire la visione d’insieme dell’Economia della Speranza.
I criteri sono dunque descritti in modo tale da rappresentare “spunti di riflessione” rispetto ai quali, l’Imprenditore, potrà – in coscienza – valutarne l’attuale applicazione (scarsa/discrete/ buona) e quindi verificare “la distanza” ancora da compiere per fornire alla Società il contributo desiderato.

IL LAVORO ATTIVITA’ UMANA
L’Impresa della Speranza pone la persona al centro del proprio modello organizzativo e di business. In tale senso:
- Promuove il benessere del proprio personale
Favorisce l’inclusione delle persone in situazione di disabilità promuovendo progetti individuali
- Si prende cura di quei dipendenti che si trovano in situazione di particolare difficoltà e vulnerabilità
- Incoraggia i propri dipendenti a trovare la propria vocazione e ad esprimere pienamente il loro potenziale
- Definisce le esigenze formative del proprio personale anche e soprattutto in funzione delle aspirazioni di ognuno
- Percepisce, si rende disponibile, ascolta e fornisce risposte ai bisogni anche personali dei propri dipendenti
- Stimola la coscienza critica delle persone
- Coinvolge i dipendenti in ogni iniziativa aziendale facendo sentire protagonista ogni persona
- Garantisce ad ognuno adeguata flessibilità e disponibilità di tempo per gli affetti e per la propria espressione personale
- Richiede, stimola e premia l’innovazione e la creatività
- Stimola i dipendenti a “trovare gusto” nel pensare e nel sapere anche attraverso l’istruzione e la formazione
- Incoraggia il personale ad imparare dagli errori, e a migliorarsi, sempre, confrontandosi e incoraggiandosi vicendevolmente
- Riconosce il lavoro dei singoli e dei gruppi ed utilizza l’impegno all’innovazione ed al miglioramento come criterio-base per promozioni e riconoscimenti
- Stimola l’immaginazione, incoraggia i dipendenti a prendere iniziative e a realizzare cambiamenti od intraprendere nuovi progetti
- Valorizza il senso del lavoro in Azienda, attraverso la comunicazione, la condivisione e la relazione
- Incoraggia a tenere un atteggiamento virtuoso e a “guardare oltre” l’immediatezza.

VALORI
L’Impresa della Speranza fonda la propria attività su alcuni valori condivisi e distintivi. In tal senso:
- Coinvolge il Personale nella definizione della propria Carta dei Valori
- Comunica al mercato e alla società i propri valori e li promuove con l’esempio
- Traina e ispira l’immaginazione e l’innovazione
- E’ sempre aperta a nuove idee e a valutarne prontamente il possibile sviluppo
- Mantiene chiarezza e coerenza nei valori aziendali, soprattutto nei momenti di difficoltà, promuovendo e ricercando un clima di fiducia solido
- Assegna e comunica il giusto valore alle cose, promuove la cultura della sobrietà e non accetta lo spreco in qualsiasi sua declinazione
- Stimola a guardare all’essenziale
- Trasmette storie di valore, esperienze emozionali, ai dipendenti, ai partner, ai clienti
- Celebra i propri successi, anche attraverso appuntamenti rituali
- Si ispira alla famiglia come “benchmark” per tutti quei valori che tengono unita l’Impresa (fedeltà, gratuità, sacrificio)

RELAZIONI
L’Impresa della Speranza ritiene che i legami tra le persone costituiscano una risorsa essenziale per l’impresa. In tal senso:
- Cura l’inclusione, la solidarietà, la sussidiarietà e la cooperazione
- Promuove relazioni umane eque e basate sull’onestà, la giustizia, l’eguaglianza e la fraternità
- Promuove una cultura aziendale basata sulla fiducia e sulla gratuità nelle relazioni
- Educa al bene comune, alla condivisione, alla relazione
- Favorisce luoghi d’incontro inter-personali
- Stimola la socialità, in tutte le sue forme
- Sperimenta forme di partecipazione alla gestione dell’Impresa
- Organizza e supporta gruppi/iniziative di innovazione e di miglioramento
- Sollecita il confronto interno e lo scambio di buone pratiche
- Ci tiene al lavoro “ben fatto”
- Valorizza la diversità
- Fa uso del “visual” come strumento di coinvolgimento e di condivisione
- Rivolge I propri talenti all’immaginazione del nuovo
- Riconosce, premia, celebra
- Attua ogni cambiamento organizzativo attraverso l’adesione del personale ed il coinvolgimento di tutte le parti interessate
- Spiega ai propri dipendenti le regole, gli standard, le norme, e le leggi applicabili al proprio settore di appartenenza
- Mostra al proprio personale le diverse applicazioni dei propri prodotti e servizi anche attraverso visite e incontri con i Clienti

AMBIENTE
L’Impresa della Speranza rispetta l’Ambiente e si adopera per una sostenibilità di lungo periodo. In tal senso:

- Redige un “Bilancio del Bene Comune”
- Si misura con i criteri in essere di Responsabilità Sociale
- Si confronta con le Aziende “First Class” in tema di sostenibilità
- Guarda oltre I requisiti normativi minimi del settore in cui opera
- Individua quali sono le interazioni con il territorio, allo scopo di valorizzarne e potenziarne le risorse
- Contribuisce alla realizzazione di un tessuto di solidarietà e di ricerca di soluzioni ai problemi del territorio
- Comprende le attese della società in cui opera e vi risponde prontamente e adeguatamente
- E’ consapevole del proprio impatto sulla comunità e sul territorio e si impegna continuamente per minimizzare qualsiasi effetto negativo delle proprie azioni

RETE E MERCATO
L’Impresa della Speranza interpreta il mercato come comunità. In tal senso:

- Coinvolge quelle Organizzazioni che condividono gli stessi obiettivi per apprendere e diffondere “buone pratiche”
- Coglie i sentimenti dei propri Clienti reagendo con prontezza ed efficacia
- Mantiene diffusi rapporti di partnership per ottimizzare l’impatto sul territorio
- Costruisce rapporti di business e sociali sostenibili nel tempo, basati sulla fiducia, sul rispetto e sulla trasparenza
- Definisce la propria strategia di posizionamento sulla base della propria unicità
- Usa lo story telling per valorizzare e comunicare il Lavoro Attività Umana contenuto nel proprio prodotto
- Valorizza le emozioni e le esperienze umane che stanno dietro (e dentro) ogni suo prodotto
- Sa trasmettere il valore del lavoro al Mercato e alla Società
- Coinvolge sempre il Cliente, non manca occasione per farlo
- Evidenzia le virtù e i valori interni all’Impresa
- Considera e valorizza la propria unicità nella comunicazione e nella commercializzazione dei propri prodotti/servizi
- Analizza continuamente le esigenze del mercato, ne esplora le esigenze “latenti” per anticiparne i bisogni
- Coglie le aspettative inespresse dei propri Clienti e li sorprende
- Promuove il fare rete per il bene comune

6. PROPOSTE OPERATIVE


1. Scuola Popolare d’Impresa
Formazione, consulenza, ricerca
- per accompagnare nel lavoro imprese sociali o lavoratori svantaggiati
- per quelle Imprese che desiderano costruire mercati inclusivi ed equi, basati sul
mutuo vantaggio e sulla dimensione umana

2. Polo di riferimento per l’Economia della Speranza
Rivolto a Organizzazioni, Imprese e a tutti i soggetti interessati ad un nuovo modo di fare economia (e di vivere).

3. Percorsi individualizzati di crescita e consapevolezza
Per fornire ai giovani gli strumenti in grado di scoprire i loro talenti e le loro potenzialità.
4 Cammini di Spiritualità e di Ecologia Umana
Sono Il movente ideale dell’EdS.


6.1 Scuola Popolare d’Impresa

La Scuola Popolare d’Impresa (SPI) è nata con l’obiettivo di formare all’inserimento nel lavoro (p.e. all’agricoltura sociale) persone di bassa scolarizzazione, adulti con esperienza lavorativa scarsa o nulla, adolescenti con abbandono scolastico, soggetti segnati da una condizione debilitante. Per inserirsi in un’attività lavorativa reale nelle aziende produttive, queste persone hanno bisogno, infatti, di una preparazione pre-professionale e professionale, e di un accompagnamento all’inserimento o lavorativo costanti.
Oggi la Missione della SPI è di promuovere, nella Società, nelle Organizzazioni e nelle Imprese, il Modello economico-virtuoso dell’Economia della Speranza. La Scuola si rivolge dunque non solo alle persone svantaggiate, bisognose di formazione pre-lavorativa, ma anche agli Imprenditori, ai Dirigenti e al personale delle Aziende e di quelle Organizzazioni pubbliche o private interessate a un nuovo modo di fare economia, offrendo loro le nozioni e gli strumenti essenziali a una gestione fondata sui principi della Hope Economy.
La Formazione è quindi strutturata su tre macro livelli:
1. Scuola Popolare d’Impresa;
2. Scuola per Dirigenti e Manager in Economia della Speranza;
3. Scuola di Cittadinanza attiva.

Obiettivo
Fornire le basi dell’Economia della Speranza.
Acquisire gli strumenti pratici per accompagnare nel lavoro persone svantaggiate e imprese sociali. Contribuire allo studio e alla pratica dell’EdS.

Contenuti
Nozioni fondamentali (o esperte) delle scienze economiche. Percorsi «dall’idea all’impresa», modelli di strategia economica, analisi del mercato, strategia digitale, industria 4.0, agricoltura sociale.
Economia della Speranza e l’Economia Civile, l’Economia cooperativa, l’economia contributiva, il Lavoro Attività Umana, Servizi e Prodotti di Speranza, Estetica Economica.

Metodologia didattica
Percorsi formativi individualizzati (PEI) e sviluppati sulla base del «Bilancio delle Competenze» dei partecipanti; affiancamento di ogni allievo da parte di un Tutor che prepara e aggiorna il PEI; approccio formativo di gruppo, apprendimento «cooperativo». Lezioni in Aula, Lavori di Gruppo, Visite Guidate, Testimonianze, corsi tematici, laboratori scolastici, Incontri, Seminari, Convegni, Eventi Teatrali a tema.

La SPI si rivolge in particolare a tutte quelle persone in situazione di disagio/vulnerabilità, ai giovani che né studiano né lavorano.
Prevede percorsi particolari per neolaureati, imprenditori e operatori del Terzo Settore.

6.2 Processi di cittadinanza per l’EdS
E’ rivolto a Organizzazioni, Imprese e a tutti i soggetti interessati a un nuovo modo di fare economia e a nuovi stili di vita.

Obiettivo
Comprendere e approfondire i criteri ed i valori alla base della Economia della Speranza e della Responsabilità Sociale dell’Impresa.

Metodologia
Lezioni/Discussioni in Aula, Testimonianze, Applicazioni, Lavori di Gruppo, Visite Guidate, Summer School.

Contenuti
Economia della Speranza, Economia Civile, Cultura d’Impresa e Valorizzazione del Lavoro, l’Economia Cooperativa, l’Economia Contributiva, La Rivoluzione 4.0, la Gratuità in Economia, l’Economia Virtuosa, l’Estetica Economica (ora et labora), Applicazioni concrete, Contratto/Patto/Spirito (Benessere e Felicità). la Valorizzazione del Lavoro, la solidarietà e la sostenibilità lungo la filiera produttiva, trasparenza e condivisione delle decisioni, atteggiamento etico/sociale nell’impiego del denaro, Investimenti socio-ecologici, relazioni etiche con la Clientela e i Concorrenti, partecipazione dei Clienti e trasparenza dei prodotti, senso e impatto dei prodotti sulla Società, Contributo per la collettività, Trasparenza e condivisione sociale delle decisioni.

Proposte
(1) Corsi di Formazione in EdS base e avanzata per Imprese;
(2) Corsi tematici e Summer School
(3) Tesi di Laurea

Iniziative
Eventi di Economia della Speranza; Storytelling e Condivisione; Valutazione di Progetti/Proposte; Promozione e Certificazione di un Modello di Business Solidale e Sostenibile; Creazione di una Rete/Community di soggetti che, a vario titolo, intendono lavorare per il bene comune e per la solidarietà nel nostro paese.

6.3 Percorsi individualizzati di crescita e consapevolezza
Rivolti ai giovani studenti o lavoratori in età evolutiva che desiderano sviluppare la consapevolezza dei propri talenti, delle loro potenzialità e della propria «vocazione». Bilancio delle capacità – Bilancio delle competenze.

Obiettivo
Fornire gli strumenti per una crescita personale inclusiva e contributiva nella società.

Metodologia
Laboratori scolastici, centri estivi, visite guidate, testimonianze, progetti di gruppo.
Contenuti: il valore umano, il valore del lavoro, il nostro mondo, le nostre relazioni, il nostro contributo.

Percorsi
(1) Corsi per le Scuole; Simulazioni di imprese sociali
(2) Appuntamenti formativi di gruppo locali o in sede.
(3) Incontri, dibattiti, Seminari, Convegni. Eventi teatrali (Teatro filosofico e dell’economia civile).

6.4 Itinerari di Spiritualità e di Ecologia Umana
Percorsi di crescita della consapevolezza sul proprio ruolo nel Mondo, della coscienza (critica) e del proprio contributo ad uno Stile di Vita sostenibile e per il bene di tutti. Rivolti a famiglie, gruppi adulti, imprenditori e consumatori, gruppi giovanili...
La lunga tradizione monastica del cristianesimo ha dimostrato che la sintesi di preghiera e lavoro, studio e manualità, spiritualità e tecnologia, produzione e socialità ha salvato la civiltà. Il lavoro intriso di senso spirituale si è rivelato civilmente innovativo.
Anche la creazione partecipa della rivelazione. È talmente percorsa dall’amore generoso di Dio e unitaria con la storia cristiana della salvezza, da essere un modo attraverso cui Dio è invisibilmente presente nella storia umana, in Cristo.

Laboratori di formazione, celebrazioni, letture bibliche, catechesi

7. Ulteriori Aree di lavoro

Comunicazione
Costante ridefinizione della Vision/Mission dell’EdS
Impiego Sito/Social per la Promozione della Scuola, di tutti gli Eventi collegati e per la pubblicazione di articoli/ricerche ed aggiornamenti sulle attività in corso e programmate
Sezione/Rubrica dedicata al EdS nei media diocesani locali (V&T, ATNews, ...)

Certificazione/Accreditamento/Sostegno
Certificazione della scuola (rilascio attestati riconosciuti) e del modello di EdS (con annesso premio eccellenze)
Accreditamento della SPI da parte delle Istituzioni (quale ente di istruzione e formazione), delle Fondazioni e delle Associazioni (quale partner qualificato)
Sostegno economico attraverso la ricerca di Bandi, Finanziamenti e Contributi istituzionali e privati.

Collaborazione con le Aziende e le Associazioni
- Per attività di Formazione del Personale, di Consulenza e di Ricerca
- Per «fare rete» e diffondere così il modello e i principi di EdS
- Per dare vita a nuovi Progetti
- Per essere «Incubatore» di nuove (e diverse) Imprese fondate sui principi della EdS

Possibili collaborazioni con Istituzioni, Associazioni, Aziende, Società di Formazione e di consulenza alle Imprese, Cooperative
Creazione di «sinergie» nella definizione e nella programmazione di (anche nuovi) percorsi formativi, di eventi, progetti, attività legate alla Mission della SPI

8. COMMUNITY
La SPI si propone quale “casa” e riferimento territoriale per tutti i soggetti pubblici e privati che desiderano “fare rete” per promuovere il bene comune sopra ogni cosa.
La Fabbrica delle Meraviglie (Villanova d’ Asti) mette a disposizione i propri ampi spazi per l’erogazione delle attività legate alla Mission della Scuola.
Riteniamo che le reti di economia civile e le scuole popolari di economia e finanza possano disegnare una stagione spirituale dalla quale uscire migliori, non solo per ripartire ma anche per cambiare paradigma e tenere insieme prosperità e democrazie.
Il coordinamento e la condivisione avvengono sia attraverso il sito web www.economiadellasperanza.it sia attraverso la condivisione di vita e formazione presso il:
Centro Economia della Speranza
Scuola Popolare d’Impresa
Viale Bollino, 1, 10090 Castiglione Torinese TO
tel. 334 3648863


Nel perseguire l’obiettivo di contribuire ad un mondo migliore attraverso la promozione della Hope Economy, ognuno è invitato alla condivisione di Storie di vita economica, alla promozione di iniziative, proposte, progetti di Speranza attraverso il sito web. Siamo a disposizione per incontrarci, parlarne e valutare insieme le potenzialità e la fattibilità: segreteria@scuolapopolaredimpresa.it

CONTATTI
Domenico CRAVERO
Parroco e Ricercatore, ha fondato una decina di comunità terapeutiche e avviato imprese sociali e progetti di promozione rivolti agli adolescenti e alle loro famiglie.
Tra le sue numerose pubblicazioni: Ritornare in strada (Effatà, 2009), Organizzare la Speranza (Elledici, 2011), Nel cuore della vita (EMP, 2012), L’Educazione alla solitudine (EMP, 2012), Padri e Madri insieme (EDB, 2014), Alimentare il corpo, nutrire l’anima (EMP, 2014), Vulnerabilità (EMP, 2015), Prendersi cura dell’amore (LDC, 2015), Dono (EMP, 2016), Terra, cibo e vita (Mimesis, 2018). Terra, lavoro e autismo (Ecra 2020)La terra che genera, cura e guarisce (Ecra 2020)Ha inoltre ideato un sistema di cura e abilitazione attraverso l’agricoltura (agricura). Ha pubblicato Economia della Speranza, Percorsi per la vita indipendente nel 2019 (Ecra).

Massimo DEL MASTRO
Laureato in Scienze Politiche ad indirizzo Economico, lavora da più di trent’anni nel settore industriale e da oltre dieci anni nell’area del commercio internazionale e dello sviluppo del business. Ha prestato consulenze nella gestione di sistemi di qualità totale e esercitato docenze di normative tecniche e modelli di eccellenza competitiva.
Coordinatore del progetto Economia della Speranza.